Progetto D.a.m.a.
Disabled Advanced Medical Assistance è frutto della collaborazione tra la Fondazione Il Circolo della Bontà, Azienda Ospedaliera e ASL di Varese, con il supporto di altre Associazioni di Volontariato, in primis ANFFAS.
Il DAMA consiste in un modello di accoglienza e assistenza dedicato a pazienti con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie che adatta il percorso ospedaliero alle specifiche esigenze delle persone più fragili mediante la stretta collaborazione di tutte le unità operative di cui si rende necessario il coinvolgimento. Cabina di regia del DAMA è la sede, una sorta di centrale operativa intelligente, individuata in un’area strategica per le finalità previste: si trova infatti in uno spazio adiacente al Pronto Soccorso e a pochi passi dall’ingresso principale dell’Ospedale di Circolo. E’ inoltre possibile raggiungerla da un ingresso posteriore, agevole per le ambulanze e, in generale, per tutti i pazienti con difficoltà a deambulare.
Qui opera un’ equipe composta dal responsabile medico, dagli infermieri e da volontari opportunamente formati. Gli operatori del DAMA forniscono, grazie alla presenza di un medico dedicato, una risposta immediata alle necessità emerse e organizzano le visite specialistiche e gli esami necessari a seconda del caso.
Per accedere al servizio si chiama il numero verde 800.52.00.51 , dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00. Al di fuori di questi orari risponderà una segreteria telefonica a cui lasciare nome, recapito telefonico e motivo della chiamata per essere ricontattati. Durante il colloquio telefonico verranno poste alcune domande indispensabili per conoscere la situazione generale e programmare gli interventi successivi.
Contestualmente, sarà compilato un database che raccoglierà di volta in volta tutte le informazioni relative ai pazienti che si rivolgeranno al DAMA necessarie per approntare una risposta sempre più mirata alle peculiarità di ciascuno e quindi sempre più funzionale a soddisfare le sue esigenze, nell’interesse primario del paziente e dei suoi famigliari, ma anche dell’organizzazione ospedaliera nel suo complesso.