Prendersi Cura: disponibili gli atti del convegno (scarica il pdf)

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Set 1st, 2018
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Mettersi al servizio di una comunità da un punto di osservazione che torna a essere strategico: la sanità pubblica,
cioè la salute di ciascuno. Riscoprire il ruolo dei privati a beneficio di luoghi socialmente rilevanti: gli ospedali di Varese e del Verbano (Luino e Cittiglio).
Con questi obiettivi è nata nel novembre del 2011 la nostra Fondazione gestita da un consiglio d’amministrazione
composto da professionisti e imprenditori e fondata grazie alle risorse iniziali di benefattori che hanno accettato in chiave moderna una sfida antica. La pervade uno spirito volontaristico e rigorosamente no profit che persegue una necessità riassumile nel nostro slogan: “Prenditi di cura di chi ti cura”.
Perché una Fondazione generalista destinata a dare valore aggiunto a un servizio che è pubblico? E perché chiamarla
così, “Il Circolo della Bontà”?
Due risposte. La prima: la sanità ha conti precari, aiutarla con responsabile civismo era encomiabile facoltà, è diventato indispensabile bisogno.
La seconda: bontà è un valore che pare dimenticato in tempi di cinismo. Fa più effetto di solidarietà, sussidiarietà,
ma bontà è una parola universale.
L’idea si è tradotta in fatti grazie alla sensibilità di alcuni donatori di cuore, intendendosi, si capisce, persone disposte a farsi prossimo, secondo una bella intuizione di Carlo Maria Martini.
E’ vero: gli ospedali sono un bene pubblico, ce li paghiamo con le tasse, ma se li vogliamo più efficienti, più umanizzati, più valorizzati dobbiamo tornare a sentirli nostri, a occuparcene.
Il messaggio è stato subito raccolto da una serie di soggetti: la Fondazione Cattaneo in persona di Achille e Roberto Babini, Paola Bassani in ricordo del marito Giovanni Valcavi, che fu presidente del Circolo, Ginetta Bianchi, personaggio conosciutissimo. I dipendenti degli ospedali, raccolti sotto il cappello del Cral, sono stati
i primi a dire: noi ci crediamo, ecco il nostro contributo.
La porta è aperta a tutti.
Per il bene di tutti.

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